LA SEZIONE NATURALISTICA

LE COLLEZIONI NATURALISTICHE

Le collezioni naturalistiche sono collezioni storiche, del XIX e XX secolo, e collezioni recenti frutto di donazioni e diretta acquisizione del Museo. La maggior parte dei reperti di zoologia e botanica ha stretto riferimento con il territorio regionale e italiano accanto ad una ridotta rappresentanza di campioni europei e esotici.  Le collezioni mineralogiche e geo-paleontologiche presentano sia reperti locali che provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di esporre la ricca geodiversità che caratterizza il nostro pianeta.

La Sezione Naturalistica presenta un percorso di Scienze della Terra con tematiche di astronomia, mineralogia e geologia con particolare riferimento alla geologia del territorio e un percorso di Scienze della Vita che espone i diversi gruppi dei viventi secondo una chiave di lettura sistematica ed ecologica.

SCIENZE DELLA TERRA

Astronomia
La sala Astronomia si apre con una ampia volta a semisfera che riproduce la Via Lattea e presenta al centro dell’allestimento un elioplanetografo interattivo, strumento che riproduce in scala il Sistema Solare nella parte relativa ai pianeti ad esso interni (Terra, Venere e Mercurio). A partire da cenni storici e dai primi telescopi di Galileo e Newton, il percorso si snoda raccontando il Sistema Solare e la Luna, la cosmologia e i buchi neri, fino alla moderna astronautica. Ai contenuti si affiancano oggetti come meteoriti,  modelli di pianeti, navicelle e tute spaziali; postazioni multimediali che permettono di visitare virtualmente la Via Lattea e la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e numerosi exhibits interattivi per sperimentare quanto pesiamo sulla Luna e Plutone, come si analizzano le stelle attraverso la spettroscopia e come funziona un buco nero.

Mineralogia
L’impatto iniziale è con una grande vetrina costellata da cristalli che brillano alla luce delle puntiformi fibre ottiche. Qui sono esposti i minerali più belli e scientificamente interessanti di una collezione donata al museo da un sensibile cittadino di Montebelluna. Si tratta di pezzi spesso rari, sia per dimensioni sia per provenienza da miniere da tempo esaurite. Ispirata ai più recenti criteri di allestimento, l’esposizione si sviluppa in due sale.
La prima affronta il tema della morfologia, delle proprietà dei minerali e della classificazione. Il visitatore può soffermarsi nella stazione interattiva retrostante alla vetrina centrale, per scoprire con l’uso dello stereomicroscopio l’affascinante mondo dei microminerali, fare esperimenti (magari anche assaggiare i minerali…), o più semplicemente sedersi comodamente per leggere le schede di approfondimento.
Nella seconda sala alcuni suggestivi diorami aiutano a comprendere come si forma un minerale, dove si può trovare e come si evolve. Chiude la sezione, l’esposizione dei minerali legati all’uomo e l’aspetto dell’estrazione mineraria.

Geologia
Le sale di geologia, di modernissimo allestimento, condensano aspetti generali e specificità regionali in due spazi.
Attraverso reperti manipolabili e postazioni di sperimentazione diretta, si vuole rendere più comprensibili concetti e dinamiche astratte con l’ausilio delle più moderne tecnologie multimediali (video interattivi, sistemi audio, touch screen).
La prima sala (Geologia Generale), in continuità con la precedente sala minerali, affronta temi di carattere generale che costituiscono le chiavi d’accesso per la sala successiva. In particolare si trattano la crosta terrestre e il ciclo delle rocce.
La seconda sala (Geologia Regionale del Trevigiano) illustra le caratteristiche geologiche del territorio più vicino a Montebelluna (prealpina, colli pedemontani, Montello e pianura trevigiana) attraverso la presentazione dell’evoluzione geologica, della stratigrafia e dei processi geomorfologici.
In entrambe viene trattato il tema del rapporto tra l’uomo e la geodiversità del territorio e la sostenibilità.
La nuova esposizione è attenta al risparmio energetico, utilizzando per l’illuminazione lampade a led e approntando un sistema di autospegnimento e stand by in assenza di visitatori.

SCIENZE DELLA VITA

INVERTEBRATI

Poriferi
Questo gruppo apre l’esposizione dedicata agli invertebrati. Detti comunemente spugne, i Poriferi, organismi prevalentemente marini, rappresentano uno dei gruppi più antichi comparsi sulla terra. La superficie del corpo è attraversata da numerosi pori ed è sostenuta da uno scheletro interno.

Cnidari
Gli Cnidari sono un antico gruppo di organismi che hanno colonizzato i mari di tutto il mondo (poche le specie di acqua dolce) in una varietà di forme e dimensioni. Comprende sia individui sessili (polipi) che natanti (meduse). Sono animali provvisti di organi urticanti deputati alla cattura del cibo o alla difesa. Tra gli organismi di questo gruppo destano interesse le forme solitarie e coloniali con scheletri calcarei, comunemente note come coralli, ai quali è dedicata una appariscente vetrina dove spicca un grande esemplare di gorgonia.

Ctenofori e Brachiopodi
Questi due gruppi vengono presentati nella medesima vetrina. Gli Ctenofori comprendono circa un centinaio di specie liberamente natanti, che cacciano le loro prede tra il plancton di cui fanno parte. I Brachiopodi sono invertebrati marini che, ancorati ai fondali, si nutrono di minuscolo plancton. La conchiglia esterna è formata da una valva dorsale ed una ventrale. Una nota merita il genere Lingula, un vero fossile vivente, mantenutosi pressoché uguale da più di 400 milioni di anni.

Vermi piatti e cilindrici e Anellidi
Questi tre gruppi vengono presentati nella stessa vetrina, al fine di poterne osservare differenze e similitudini. I Platelminti (vermi piatti) sono da considerarsi i più primitivi. A questo appartengono alcuni tra i parassiti più famosi dell’uomo quali Taenia solium, detto verme solitario, di cui è esposto un modello. I Nematodi sono vermi con un corpo cilindrico sottile di cui ne esistono moltissime varietà, presenti in tutti gli habitat. Qui esposto un piccolo campionario di specie che vivono a spese di uccelli e mammiferi. Gli Anellidi, erroneamente definiti vermi a causa dell’aspetto allungato, sono animali metamerici, con il corpo suddiviso in segmenti (metameri). Tra gli esponenti più noti del gruppo, il genere Lombricus, di cui si espone un modello ingrandito con indicate le varie parti e gli Irudinei, a cui appartengono le sanguisughe, qui rappresentate con un modello.

Molluschi
I Molluschi (sesta e settima sala) sono presenti, con più di 130.000 specie, in un’ampia distribuzione di habitat sia acquatici che terrestri. L’esposizione apre con una vetrina che evidenzia la struttura interna di questi animali. Sono diffusi in tutti i mari fino a grande profondità, mentre le forme terrestri raggiungono quote di 5.000 metri. L’ultima vetrina esplora il rapporto uomo/molluschi dagli usi alimentari, agli usi ornamentali, tintori e persino curativi.

Artropodi
Al grande phylum degli Artropodi è dedicata l’ottava sala del museo, che è strutturata in 7 vetrine. Le prime due sono introduttive e ne mostrano aspetti tassonomici e morfologici; chiude la seconda vetrina la trattazione della classe degli Aracnidi, con esemplari di ragni e scorpioni locali ed esotici. A seguire, il gruppo dei Crostacei: nella prima vetrina vi è una rappresentanza di specie mediterranee, nella seconda spiccano un grande esemplare di aragosta tropicale e un Cancer pagurus di pregevole fattura. Gli Insetti sono il gruppo che ha avuto maggiore successo tra tutti gli animali terrestri attualmente viventi. Tra i numerosi ordini viventi in questa esposizione sono stati scelti i 10 più comuni: coleotteri (scarabei, cervi volanti, cerambici), mantoidei (mantide religiosa), fasmoidei (insetti stecco e foglia), ditteri (mosche e simili), odonati (libellule), blattoidei (scarafaggi), ortotteri (cavallette e grilli), lepidotteri (farfalle diurne e notturne), imenotteri (vespe, api e formiche) e emitteri (cimici, cicale e scorpioni d’acqua). L’ultima vetrina presenta alcuni esempi della complessa interazione tra artropodi e uomo.

Echinodermi
Questo phylum atipico e molto antico rivela affinità con i Cordati, e per tale motivo chiude la sezione dedicata agli invertebrati, a confine con le sale che espongono i vertebrati. Le vetrine ospitano un campionario di specie mediterranee ed esotiche e campioni fossili.

VERTEBRATI

Sala Pesci
La sala Pesci merita un occhio di riguardo. Di recente allestimento e grandissima suggestione, essa raccoglie il 90% della fauna ittica d’acqua dolce del Veneto e fornisce una preziosa documentazione del patrimonio ittico del territorio. Il percorso si snoda tra vetrine simili a vasche che accolgono esemplari in gran parte imbalsamati e che poggiano su un pavimento che riproduce il letto di un fiume.  Una sezione espositiva è dedicata alla morfologia ed anatomia, con modelli e reperti anatomici, dove risulta ben evidente la struttura scheletrica, e dove si possono vedere in dettaglio le branchie, l’organo che consente la respirazione acquatica. La seconda parte della sala approfondisce l’ittiofauna di acqua dolce della nostra regione. Con particolare riferimento alle acque fluviali, viene proposto un diorama che schematizza le diverse zone di un corso d’acqua nel suo fluire dai monti al mare. Una parte importante dell’esposizione viene riservata ai rapporti con l’uomo per tutti gli aspetti connessi con la pesca e l’ittiocoltura.

Sala Terre Emerse
Allestita con criteri innovativi, questo ampio ambiente presenta nella sua prima parte una sintesi degli ambienti più caratteristici che si possono incontrare in un percorso dalla zona alpina al mare, seguendo il corso del Piave. Microdiorami consentono di osservare associazioni di piante e vertebrati e due grandi schermi proiettano immagini con panoramiche e zoom su singoli animali, piante e tipi di suolo. Un allestimento a parte è destinato all’ambiente di grotta ed al carsismo, fenomeno largamente diffuso nel nostro territorio. Un diorama circolare consente infine di poter osservare la vita nel Montello nelle quattro stagioni.
La seconda parte della sezione è dedicata ad aspetti evolutivi, morfologici e di classificazione di vertebrati e piante. In sequenza lungo una parete di dieci metri e a confronto, vengono presi in considerazione i diversi gruppi seguendo la chiave di lettura della conquista delle terre emerse con i progressivi adattamenti che animali e piante hanno sviluppato per adattarsi alla vita terrestre. Chiude l’esposizione un cilindro che offre la possibilità di confrontare durata e modalità di sviluppo di alcune specie del mondo animale, dall’euglena, organismo unicellulare che vive un solo giorno, alla quercia centenaria. Di grande stimolo per il visitatore è la sperimentazione diretta di suoni, odori e stimoli tattili cui contribuiscono anche i pavimenti in resina che riproducono il suolo del Montello, ove è possibile sfiorare le foglie di castagno o quercia e toccare la pista di tracce lasciate dal tasso, la volpe ed altri animali.